Mancano pochi giorni all’apertura della grande mostra dedicata al Palma il Vecchio. Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio nasce a Serina in provincia di bergamo nel 1480 circa e morirà a Venezia nel 1528. Pittore amatissimo dalla committenza privata si consacrerà a Venezia dove già dal 1513 sarà orgoglioso membro della Scuola Grande di San Marco.
Dal sito ufficiale della Mostra: “A Palma il Vecchio sono stati dedicati ben nove studi monografici, ma mai l’artista è stato celebrato con una mostra monografica. Vi è dunque l’opportunità di realizzare un grande momento espositivo di richiamo internazionale, nel suo luogo d’origine, celebrando un protagonista del rinascimento veneto accanto a Tiziano e dopo Giorgione; un evento unico e irripetibile che vede per la prima volta riuniti i capolavori assoluti di Palma, provenienti dall’Italia e dall’estero, numerosi dei quali restaurati per l’occasione.
Grazie all’eccezionale sostegno delle maggiori istituzioni museali del mondo – il Musée du Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, l’Hermitage di San Pietroburgo, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Gemäldegalerie di Dresda, il Philadelphia Museum of Art, lo Staatliche Museen di Berlino, e i grandi musei italiani come gli Uffizi di Firenze, la Galleria Borghese di Roma, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, solo per citarne alcuni – sarà possibile ammirare a Bergamo, per cento giorni, i massimi capolavori di uno dei geni indiscussi del Rinascimento italiano.
Palma è maestro nel dare vita a languide figure femminili che ne segnano il percorso e la carriera divenendo così il grande interprete di una bellezza femminile, tratteggiata con immediata sensualità, che darà vita all’ideale della proporzione femminile del Rinascimento maturo.
Palma il Vecchio esegue opere che vengono presto idealizzate e ricercate dai collezionisti, tanto da creare un vero e proprio mito dell’artista. Un’arte, la sua, che sviluppa temi mitologici e allegorici ma anche sacre conversazioni in straordinarie ambientazioni paesaggistiche.
Quella di Palma è una poesia fatta di sguardi, racconti, nostalgia, scoperte e aperture con immancabili rimandi ai luoghi natii donandoci una raffigurazione della spettacolosa bellezza del visibile ancora oggi apprezzabile nella spettacolare marca bergamasca.